Il caffè è una cosa. Il caffè napoletano è un'altra.
Come mai? La pianta del caffè non cresce a Napoli. I primi caffè non sono stati preparati, né bevuti, a Napoli. Eppure il caffè ha scelto Napoli come proprio domicilio stabile; è qui che si sente a casa.
Nel mondo il caffè si beve per risvegliarsi, o per prendersi un momento di pausa, per poi ributtarsi nel lavoro. E' dunque usato come una droga: per superare lo stress, e recuperare l'efficienza.
A Napoli il caffè non serve per risvegliarsi: il popolo napoletano è già, notoriamente, il più sveglio della Terra. A Napoli il caffè viene usato come punteggiatura, accompagnamento, scansione dell'unico antistress che il napoletano concepisca: la socialità.
Il segreto del "caffenapoletano" non sta dunque, come molti ingenuamente credono, nell'acqua di Napoli, o in chissà quale altra diavoleria. Il segreto sta in chi lo fa: sta nel napoletano. E nell'amore che ci mette nel prepararlo, e nel berlo.
A Napoli il caffè non è amato perché è buono: è buono perché è amato.
Il segreto dell'eccellenza del caffè napoletano sta tutto qui.